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Ma alla fine, noi come siamo andati?

TL;DR: non male. Però speravo in qualcosa di più
È appena finita la ventunesima edizione dei campionati mondiali di calcio. Un'edizione spettacolare, un'edizione caratterizzata da una bellezza e da una spettacolarità che io, sinceramente, non mi aspettavo. La nazionale belga è passata alla storia per aver conseguito la sua miglior prestazione di sempre. Ma la domanda che io (e quelle 2 o 3 persone da Paesi la cui esistenza è in discussione che leggono questo schifo) mi pongo è: come sono andati tutti coloro che giocano in Jupiler Pro League? La mia analisi seguirà l'ordine dei gironi.

Marocco
Mehdi Carcela: l'ala dello Standard, assoluto protagonista nella rimonta dei valloni fino al secondo posto dello scorso campionato, gioca solo gli ultimi 15 minuti della partita contro il Portogallo, senza compiere azioni degne di nota. Meritava probabilmente più spazio.

Iran
Ramin Rezaeian: è diventato il mio idolo. All'Oostende è di una scarsezza incredibile, ma nella nazionale iraniana, almeno nelle tre partite della fase a gironi, gioca come non è mai riuscito a fare in Belgio. Si presenta con dei capelli da codice penale, gioca tutti i 270 minuti, dominando la fascia destra, urlando in faccia a Isco che si era buttato, offrendosi anche come vittima sacrificale, sdraiato sulla linea di porta per evitare che il Portogallo segnasse il gol che avrebbe eliminato definitivamente l'Iran. Iran che in ogni caso non riesce a acciuffare quello che sarebbe stato uno storico posto agli ottavi di finale.


Australia
Danny Vukovic: il portiere del Genk, ottimo nella seconda metà di stagione, gioca la bellezza di 0 (zero) minuti in questa competizione, da terzo portiere che si rispetti.

Islanda
Ari Freyr Skulason: gioca due partite, entrambe da subentrato, contro Argentina e Nigeria. Nel primo caso, entrato al minuto 76, è bravo, insieme a tutta la squadra, a mantenere il risultato di 1-1. Nel secondo caso gioca solo 3 minuti e non è certo colpa sua se quella partita l'Islanda l'ha persa 2-0.

Croazia
Lovre Kalinic: gioca in porta l'inutile partita contro l'Islanda, con la sua nazionale già qualificata, subendo un gol, vincendo la partita e senza nessun intervento particolare. La sua nazionale comunque se l'è cavata, questo lo possiamo dire.

Messico
Guillermo Ochoa: senza dubbio il miglior giocatore proveniente della Jupiler Pro League in questi mondiali. Zero errori, moltissimi interventi notevoli, ha più volte salvato la squadra da un risultato negativo o da una disfatta ancora più grave, nel caso degli ottavi contro il Brasile. Impeccabile.


Svezia
Isaac Thelin: Doveva. Giocare. Di più. Quel vecchio di merda di Janne Anderson mette in attacco Berg, Forsberg e Toivonen, autori, messi insieme, di due gol in cinque partite, di cui uno su tiro deviato. E quando è il momento di fare un cambio, preferisce mettere in campo John Guidetti. Ragazzi, John Guidetti! Tre gol nel campionato 2017/18! Tre! Thelin ne ha fatti diciannove! Gioca in totale 37 minuti, servendo un assist.


Belgio
Leander Dendoncker: Gioca solo i 90 minuti della partita contro l'Inghilterra (quella inutile, nella fase a gironi). Non sfigura, viene ammonito, ma questa è una delle cose che lui sa fare: menare come un fabbro. E questo, se usato bene, nel gioco del calcio è un pregio. Leander lo usa bene, in questa partita, tanto da riuscire a vincerla e a tenere la porta inviolata.


Panama
Ricardo Avila: In pochi sanno che ben due giocatori della nazionale panamense giocano nella squadra riserve del Gent. Il primo è Ricardo Avila, che gioca da titolare la partita contro la Tunisia (1-2) e da subentrato quella con l'Inghilterra, fornendo l'assist al gol di Felipe Baloy, il primo gol nella storia dei mondiali per la nazionale centroamericana.
José Luis Rodriguez: gioca 243 minuti dei 270 totali. Anche la sua è una delle poche belle figure dei giocatori della nazionale esordiente. Fornisce anche lui un assist, al gol del momentaneo 1-1 nella partita, inutile ai fini del passaggio del turno e poi persa, contro la Tunisia.


Tunisia
Dylan Bronn: anche lui, come Rezaeian, viene trasformato dal cambio di maglia, dalla squadra di club alla Nazionale. Non sfigura contro l'Inghilterra in una partita che la nazionale nordafricana avrebbe meritato di pareggiare, e addirittura segna, proprio contro la nazionale belga, il gol con cui la squadra di Nabil Maaloul accorcia le distanze. È costretto a uscire, qualche minuto dopo il gol, per un infortunio al ginocchio, per colpa del quale salterà anche l'inizio del suo campionato. Assolutamente inspiegabile la mancata convocazione di Hamdi Harbaoui, capocannoniere del campionato.


Senegal
Kara Mbodji: non gioca mai.
Moussa Wague: segna il gol del secondo vantaggio contro il Giappone (2-2). Gioca 198 minuti a fronte dei totali 270, poiché contro la Polonia subentra a Youssef Sabaly per giocare 18 minuti. Forse sarebbe servito per tutti e 90 quei minuti che si sono poi rivelati fatali, per il Senegal.


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